L’avevano già fatto Venezuela, Perù, Argentina e Brasile, e ora tocca a Cuba, che ha annunciato l’adozione per la pubblica amministrazione di un sistema operativo GNU/Linux, cioè di un sistema di software libero che sostituirà il costoso Windows della Microsoft di Bill Gates.
Ma Cuba non si è limitata a questo: i suoi programmatori hanno sviluppato una versione personalizzata di Linux, che è stata chiamata Nova. I pregi del nuovo sistema operativo sono la leggerezza (gira comodamente su Pentium II) e l’interfaccia grafica semplice e facile da usare. Insomma, da una parte può essere installato su quei vecchi pc di cui l’isola è piena, dall’altra permetterà di usare gran parte delle applicazioni più recenti.
Le motivazioni non sono solo economiche, anche se Linux permetterà a Cuba di risparmiare un bel po’ di soldi rispetto ai sistemi operativi proprietari come Windows o MacOs. Ci sono anche dei retroscena politici: il Paese non sarà più dipendente dall’estero ma sarà invece in grado di controllare l’evoluzione di questa parte importante dell’informatica. Inoltre permetterà a Cuba di sfuggire almeno un po’ all’embargo statunitense. Hector Rodriguez della School of Free Software dell’isola, ha detto: "Mi piacerebbe pensare che entro cinque anni più del 50 per cento degli utenti cubani migrerà a Linux."
Al momento non è ancora possibile scaricare e installare Nova, ma in rete è stato diffuso un video dimostrativo che mostra l’interfaccia grafica del nuovo sistema operativo.