Sono i direttori e i presidenti di Organizzazione mondiale della sanità, Fondo globale per la lotta all’AIDS, tubercolosi e malaria, Banca mondiale, UNICEF, addirittura la Fondazione Bill Gates, e altre organizzazioni (in tutto otto) che si occupano di salute a livello mondiale. Tutti insieme hanno scritto un appello pubblicato dalla rivista PLoS Medicine. Quello che chiedono è una maggiore attenzione ai dati. Il miglior modo per capire se e quanto un progetto legato alla salute funziona (per esempio una campagna di test contro una malattia, la distribuzione di farmaci a una popolazione povera, eccetera) è analizzare i risultati ottenuti: andamento di una malattia, numero di vaccini somministrati, percentuali di nuovi ammalati… Per farlo ci vogliono dati seri e analisi statistiche rigorose.
Eppure molti paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, non sono in grado di raccogliere dati in modo soddisfacente, sia dal punto di vista della qualità di questi dati, sia perché spesso soffrono di ritardi e inneficienze. In risposta, le otto istituzioni propongono alcune soluzioni. Per esempio più investimenti nei sistemi di raccolta dei dati sanitari nei paesi poveri, magari legati ai loro sistemi sanitari nazionali. Oppure un piano per armonizzare i diversi tipi di dati, che ormai grazie alla rete possono essere usati in tutto il mondo ma che spesso sono raccolti e catalogati in modo diverso dai vari paesi. Infine, insistono perché l’accesso a questi dati sia più semplice.
Le organizzazioni che hanno scritto l’appello si offrono di contribuire il più possibile ai miglioramenti nell’uso dei dati sulla salute, ma chiedono a tutte le altre istituzioni che si occupano di medicina, salute e sviluppo di partecipare a questo sforzo.
Sotto puoi consultare la tabella in cui gli autori riassumono le principali fonti di dati riguardanti la salute e la medicina.